Un paese mangiato dall’interno

terminator-cityscapeSe ne parlerà nei libri di storia di un “miracolo italiano” al rovescio, un’impresa impossibile. Ci si ricorderà dell’Italia come di un paese che nell’arco di un quarto di secolo è passato da membro del G8 a una condizione di paese in via di sviluppo, anzi peggio, di un paese in via di regresso. Seguita da un desolante impoverimento di tutto ciò che di buono c’era in politica, società, industria, arte e valori.
Tutti, governo incluso, abbiamo ormai capito che la situazione è insostenibile. L’ untuosa campagna mediatica ci racconta di una fantasmagorica “ripresa”. Non mi intendo così bene di economia ma appare chiaro persino a me che più che di ripresa sarebbe più corretto parlare di stagnazione, a volerla vedere grassa. Chi parla con la gente, chi frequenta la piazza, nonostante cerchi di mascherare i pensieri più negativi sa che le notizie di aziende che scompaiono sono sempre frequenti e sono questi danni irreparabili che l’ economia subisce. Danni che sarà difficile recuperare.

Credo che individuare politici, teorie e teoremi responsabili sia indispensabile per trovare la strada della rinascita e per mettere a punto un “New deal” del nuovo secolo. Certo occorrerebbe in Italia un Franklin Delano Roosevelt, e non credo esista al momento perché la cultura politica degradata e mafiosa dell’élite del Paese è la vera causa di tutto. La mafia nel suo significato più ampio si è mangiata questo paese dall’interno nell’indifferenza, pure mafiosa, di tutti e proprio di tutti. Così come la Mafia in senso ampio ha un ruolo nel selezionare leader incapaci e impreparati che hanno svenduto l’Italia, che hanno siglato accordi internazionali pensando ai loro interessi privati e non a quelli della Nazione.

Le nostre elite incompetenti  e mal educate hanno firmato trattati sull’ Euro offrendo ai nostri patner europei riforme delle quali non si aveva nessuna intenzione di attuare nulla.

imgres

Una scena tratta da Robin Hood di W. Reitherman (Walt Disney ,1973)

La soluzione escogitata da chi questi problemi ha creato è la sola che questi geni della politica possano concepire: tasse, tasse e ancora tasse. Come il re fasullo d’Inghilterra nel Robin Hood di Walt Disney. Spremendo dunque l’unica pompa di benzina che è la piccola media impresa le cui condizioni economiche medie sono tali che rendono il lavoro del piccolo imprenditore un lavoro di mero volontariato e giustificato da una vocazione al martirio e da un amore per la propria impresa. Condizioni che rende l’ideologia socialista e la lotta dei lavoratori, puri relitti della Storia, svilendone persino il valore e i meriti. Oggi i veri sfruttati sono i piccoli medi imprenditori mentre i lavoratori “semplicemente” perdono il lavoro, le case con i mutui pagati a metà in anni di sacrifici e smettono di mangiare. A questo sforzo sovrumano delle imprese vere, a questo puro volontariato, vengono corrisposte infrastrutture inadeguate, corruzione, burocrazia e giustizia inefficiente e inaffidabile e spesso supponenza, saccenteria e disprezzo dalla casta dei burocrati e dei politicanti.

L’uscita dell’Italia dal club dei paesi industrializzati si riflette anche nel livello senza precedenti di fuga di cervelli. Ho amici che hanno studiato con me al Liceo Scientifico di Mantova. Lo dico con un certo orgoglio visto il loro livello e il livello dei loro studi. Studi che abbiamo con lungimiranza pagato volentieri noi italiani con le tasse, investendo nelle loro capacità e nel loro slancio di idee. Ma sono dovuti emigrare in Svizzera, in Inghilterra per poter continuare a ricercare e a vivere nello stesso tempo con uno stile di vita conforme al merito.

I nostri padri fondatori avevano combattuto fino alla morte per dare all’Italia il ruolo che le spettava nella scacchiera del mondo occidentale. Un ruolo che l’Italia aveva avuto solo nel Rinascimento. Abbiamo fatto fallire il loro sogno. Chissà quanto potrà volerci ora. Occorre un miracolo per far rinascere l’Italia in un tempo ragionevole. Chissà se sarà un miracolo a 5 stelle…

.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *