Probabilmente sorprende persino Marco Travaglio, Pietro Grasso. Il Senato della Repubblica sarà parte civile nel processo per la compravendita dei Senatori che avrà tra i protagonisti l’ex parlamentare Silvio Berlusconi, decaduto a seguito della condanna il 27 novembre 2013 nel cosiddetto processo Mediaset. Colpo di scena, dunque. L’ultima parola spettava di diritto a Grasso e lui non ha esitato a ribaltare il parere dell’Ufficio di Presidenza. Il presidente del Senato cerca poi di smorzare i toni affermando che trattasi di una decisione ineludibile per il solo fatto che lo stesso PM e, poi, anche il giudice abbiano menzionato il Senato della Repubblica come persona offesa. Il vecchio magistrato ha ritenuto che tanto bastasse per partecipare istituzionalmente all’accertamento della verità. Non sono mancate le polemiche e le grida di Brunetta all’ennesimo colpo di Stato, ormai ne abbiamo perso il conto, consumato a suo dire contro i “moderati” che sono sconcertati per lo zelo anche contro il parere contrario dell’Ufficio di Presidenza. Giustizialismo si diceva ai tempi di Di Pietro, oggi semplicemente zelo e non è una differenza da poco. Chissà quando la giustizia in questo paese tornerà a essere semplicemente Giustizia. Senza zelo e senza che l’odore nauseabondo del berlusconismo e dell’antiberlusconismo ne possa minare la legittimità.
Senato vs Silvio
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