La Signora Von der Leyen (foto a destra) oltre ad essersi scusata con l’Italia per i gli equivoci dei giorni scorsi ci ha informato che l’UE ha intenzione di mettere in campo 100 miliardi di euro per contrastare gli effetti della sicura disoccupazione che seguirà la pandemia da coronavirus. Una specie di Cassa integrazione guadagni (CIG) come definito dalla stessa Presidente della Commissione Europea.
Il fondo avrà denominazione S.U.R.E. acronimo di “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency” tradotto letteralmente “supporto per ridurre il rischio disoccupazione in emergenza”.
Questo “fondo” deve ancora ottenere l’avvallo dell’Eurogruppo quindi per il momento è ancora a livello di studio avanzato ma non ancora approvato nella sua descrizione definitiva quindi, in ipotesi, passibile di modifiche.
Vediamo come funziona.
Si dovranno emettere titoli di debito per un ammontare complessivo di 100 miliardi di euro che saranno a disposizione dei Paesi dell’Unione Europea che ne faranno richiesta e saranno utilizzati per integrare i mancati introiti per chi avrà perso il posto di lavoro o sarà costretto a rinunciare a parte del reddito.
Le garanzie che saranno chieste avranno un ammontare complessivo di 25 miliardi di euro e saranno prestate da tutti i Paesi UE che potranno attingere dal fondo senza pagare interessi. Terminata l’emergenza, dato che si tratta di un prestito, dovranno restituire i fondi ottenuti e ritirare le garanzie precedentemente concesse. Dalle istruzioni per il momento disponibili, sembrerebbe che il 60% del fondo cioè 60 miliardi di euro sarebbero “riservati” ai Paesi in maggiore difficoltà cioè Italia e Spagna mentre agli altri Paesi resterebbe la parte residua cioè 40 miliardi di euro.
Occorre precisare che il SURE fa riferimento al FESF Fondo europeo di solidarietà istituito nel 2010 poi trasformato nel MES due anni più tardi.
Esaminiamo brevemente alcuni particolari che dovranno essere definiti, chiariti e diffusi dalla Commissione Europea.
L’emissione dei titoli per l’importo complessivo di 100 miliardi di euro da chi sarà effettuata? Dall’UE? Dalla BEI ( Banca Europea degli Investimenti)? Dalla BCE?
Se emessi dall’UE e/o BEI saranno interamente sottoscritti (acquistati) dalla BCE o saranno a disposizione del libero mercato?
Matureranno interessi?
Quale sarà la loro durata?
Se saranno interamente sottoscritti dalla BCE (Banca Centrale Europea) in ipotesi potrebbero essere senza interessi ma questo significherebbe creare moneta dal nulla da parte della BCE, cosa finora completamente esclusa.
Se saranno emessi dalla BEI e/o dall’UE a disposizione del mercato internazionale dei titoli dovranno necessariamente maturare degli interessi altrimenti ben difficilmente troverebbero mercato. Nel caso di maturazione di interessi dato che (per il momento) non è previsto il pagamento di interessi da parte degli Stati che eventualmente ne faranno uso a chi resterà in capo il costo degli interessi e dell’emissione? Alla BCE alla BEI o all’UE?
Ancora i versamenti delle garanzie previste nell’ammontare massino di 25 miliardi in ragione del PIL dei Paesi dell’Unione Europea, il PIL di riferimento sul quale calcolare l’ammontare delle garanzie da prestare quale sarà, quello del 2019, certamente non dell’anno 2020 (sarà un disastro) o una media degli anni precedenti?
Quale sarà la posizione dei Paesi “rigidi” Germania, Austria, Olanda e Finlandia?
Come si riuscirà a convincerli che dovranno provvedere all’esborso più che proporzionale rispetto agli eventuali aiuti che potranno ricevere ( 60% a Italia e Spagna , 40% a tutti gli altri Paesi)?
Per ultimo nel caso un Paese beneficiario dei fondi SURE (Italia) non fosse in grado di restituire i finanziamenti ricevuti a quali clausole vessatorie sarà sottoposto?
Parrebbe che, oltre alla dichiarazione del SURE (sicuro) da parte della Signora Von der Leyen, di sicuro e chiaro vi sia ben poco.