Il secondo incontro preelettorale in vista delle elezioni amministrative del 25 maggio è con Edoardo De Berti di Borgo Virgilio, consigliere comunale uscente e in cerca della riconferma nella squadra di “Insieme per Crescere” che sostiene Alessandro Beduschi nella prima tornata elettorale dopo la fusione tra Virgilio e Borgoforte.
De Berti, cosa spinge un ragazzo di 25 anni a fare politica attiva e a candidarsi, per la seconda volta, per il consiglio comunale del proprio paese?
«La decisione di ricandidarmi non è stata semplice. La passione per il mio paese non mi abbandona, ma fare amministrazione non è una passione come le altre. Infatti non prevede orari e giornate certe per essere coltivata. Perciò molte volte in questi anni mi sono accorto di trascurare troppo gli impegni personali a favore dell’attività politica e questo
mi ha fatto riflettere a lungo. Tuttavia sono arrivato alla conclusione che questi 5 anni sono stati un’esperienza bellissima che spero di ripetere».
Cosa l’ha convinta alla fine a cercare il bis?
«La mia ricandidatura è merito di amici, con i quali ho condiviso battaglie, soddisfazioni e delusioni portando avanti le iniziative create per Virgilio. Ora, grazie al sostegno di molti cittadini che si sono messi in gioco per la nostra lista, spero di poter continuare a lavorare per Borgo Virgilio, facendo la mia parte per migliorare sempre più il paese in cui ho sempre abitato».
Politica a parte, ci dica qualcosa di Lei…
«Nel 2012 mi sono laureato in economia, mercati e istituzioni presso l’università di Bologna con una tesi sul patto di stabilità interno degli enti locali, analizzando il caso specifico del comune di Virgilio. Attualmente sto terminando la laurea magistrale in economia e diritto».
La vostra squadra è composta prevalentemente da chi ha amministrato Virgilio e Borgoforte negli ultimi anni. Cosa direbbe a un cittadino a proposito di questi anni, per convincerlo a confermarvi la sua fiducia?
«Ricorderei che abbiamo vissuto il peggior crisi per l’Italia dal dopo guerra, lavorando in un periodo in cui abbiamo visto trasformazioni gigantesche nella pubblica amministrazione, con un quadro normativo che subisce cambiamenti in continuazione e con fondi sempre più limitati. Per questo sappiamo cosa vuol dire avere un’organizzazione precisa e dover prendere rapidamente decisioni fondamentali. Questi anni, così duri per gli italiani, ci hanno unito facendo di noi un gruppo coeso e pronto ad assumersi ancora la responsabilità della buona gestione di risorse e luoghi pubblici».
Lei crede che l’unione tra i due vecchi Comuni avrà anche delle ripercussioni negative, oltre allo snellimento della macchina amministrativa?
«Sicuramente uno dei punti più problematici che ci siamo trovati a dover affrontare scrivendo il programma elettorale riguarda i rapporti col cittadino. In questi 5 anni abbiamo cercato di mantenere un rapporto personale con chiunque avesse bisogno dell’amministrazione o che avesse proposte, critiche o consigli da portare. Abbiamo sempre ritenuto che la base per una buona amministrazione fosse la disponibilità personale. Ora, con la riorganizzazione degli enti locali, risparmieremo denaro grazie al taglio degli incarichi politici, ma la prossima amministrazione si troverà ad avere un rapporto di un consigliere ogni 1500 cittadini o quasi».
Quale può essere la soluzione per mantenere un contatto diretto con la gente, che ha sempre più voglia di essere coinvolta e soprattutto ha sempre maggiori esigenze di assistenza?
«Per ovviare ad eventuali problemi di mancanza di rappresentanza, abbiamo proposto di istituire la figura del “cittadino delegato”, che consiste in una delega ufficiale data dal sindaco e prevista dal nostro statuto a dei singoli cittadini, nominati in base alla frazione di appartenenza nonché agli interessi di ognuno. Questi delegati saranno un filo diretto tra le realtà del territorio e l’amministrazione, così da mantenere sempre quel carattere di comunità che tutti noi vogliamo preservare».
Cosa seguirebbe più da vicino, se rieletto in consiglio comunale?
«Credo sia importante lavorare per il potenziamento dell’attività del Centro di Aggregazione Giovanile (C.A.G.), dando una sempre maggiore visibilità alle attività delle associazioni che già oggi trovano in questa struttura una sede idonea e attraverso le quali la cittadinanza può usufruire di servizi culturali ed aggregativi gratuitamente o a costo simbolico. Inoltre credo sia necessario istituire un tavolo dei giovani imprenditori e aprire uno sportello lavoro, che svolga attività di informazione per l’ingresso nel mondo del lavoro (seminari, incontri) e fornisca consulenze sulle possibilità di finanziamento alla libera iniziativa imprenditoriale, facendo del comune una istituzione utile a facilitare (invece che complicare) il percorso del cittadino che voglia rendersi autonomo. Solleciterei anche la creazione di un tavolo comune che unisca imprenditori, associazioni e amministrazione comunale al fine di studiare proposte condivise per la promozione e lo sviluppo economico/sociale della comunità».